SAN FRANCISCO – Cinzia ha 25 anni e viene dall’Avana. Alza il
pollice, sorride. «Non mi pare vero di essere qui», sospira. Si
mette in posa per la foto di rito all’ingresso del campus di
Facebook, davanti al simbolo del like. Con lei ci sono Edna e Frank e
Melanie, tre californiani in pensione che hanno deciso di ospitare la
ragazza e di farle visitare la Silicon Valley.
Edna, Frank e
Melanie hanno voluto portare Cinzia a Menlo Park, dove, spiegano
entusiasti, «questi bravi ragazzi come Zuckerberg hanno costruito
davvero tutto dal nulla». Anche l’autista di Uber che li ha
accompagnati lì ne è convinto: «Dobbiamo ringraziare giovani come
loro se oggi abbiamo un lavoro. Fino a qualche anno fa San Francisco
era solo homeless e povertà. Ora invece le cose sono migliorate»,
grida Ted che si è trasferito in California dalla Malesia. E non
importa se i prezzi delle case e dei terreni nel frattempo sono
lievitati. E fa niente anche se Zuckerberg in cambio si è preso le
loro vite e i loro segreti. L’importante per queste persone è
lavorare. E finché la bolla della Silicon non scoppia un’altra
volta va bene così ...... continua a leggere
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